Mont'e Prama, giganti facce di bronzo

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Mont'e Prama, giganti facce di bronzo

Davide Cocco Blog, B\Logu
Pubblicato da davide cocco in archeo logica · Lunedì 23 Ott 2023 ·  6:15
Tags: gigantimont'epramastatuedibronzo



Giganti/Gigantesse di Mont'e Prama.
del perchè non sono Statue,
ma meglio, che Statue.

si, lo so.. lo vediamo tutti che sono statue, no?
se no cosa... cioè.. sono statue, grandi alte e scolpite, incise e pure bene, dettagliate.. lo vediamo, sono statue, le più antiche pure.. c'è scritto statue dappertutto, e lo vediamo coi nostri occhi...
o non dobbiamo credere ai nostri occhi?

vabbè, si, certo,
ma come al solito, incominciamo dall'incomincio, che alla fine ci arriviamo alla fine, forse..
quindi...

Gigantesse di Mont'e Prama. (lo sapete, sono ginnaste, no?)

Statue a tutto tondo, scolpite in arenaria gessosa, fragili nel materiale, ma incredibilmente accurate nella realizzazione.
Perché realizzare delle statue così dettagliate, in un materiale così poco duraturo?

Partiamo dall’inizio, di nuovo.

Le statue, appena trovate, furono datate XIII secolo ac. un pò poco, secondo me, ma coerente con l’età finora più antica accertata relativa alla produzione dei bronzetti sardi, (nuraghe arrubiu, tomba della spada, bronzetti datati XIII sec ac).

(bronzetti datazione XIII sec: https://youtu.be/UTLC2cYk_Jc)

ricordiamo per i distratti che I Sardi erano esperti fusori di bronzo.
I più antichi esperti della tecnica cosiddetta a cera persa, una produzione che non ha eguali in tutto il mondo, per quantità e qualità.

Ma se guardiamo alle statuine della "Dea Madre", forse Madre senza Dea, datate circa 3.800 aC, come quella stupenda di Cuccuru is Arrius, asseveriamo che i Sardi, erano anche esperti scultori, secondo me pure dotati di qualche lente d'ingrandimento..

Quindi esperti bronzisti ed esperti scultori.
e del resto i bronzetti sono così ricchi di dettagli, che i realizzatori dovevano giocoforza, essere artisti sopraffini..
ma andiamo avanti...

Wikipedia- “ le statue sono scolpite in arenaria gessosa locale, la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri (se poi ci mettiamo ginocchia e caviglie, che in molte statue mancano, arriviamo quasi a 3 metri..). come molti bronzetti rappresentano arcieri, spadaccini, lottatori..

Le statue sono state trovate spezzate in numerosi frammenti, probabilmente distrutte volontariamente.

le sculture, sebbene appaiano primitive nel disegno, sono scolpite con un abilità propria dei secoli storici più avanzati, proprio per questo, l’esistenza di una statuaria più antica è un presupposto necessario all’esperienza artistica di mont’e prama (Peter Rockwell) (come già detto).

pausa caffè - comparazione mont'e prama - cuccuru is arrius
L’arenaria, per le sue caratteristiche, si scolpisce facilmente e velocemente, ma non è fatta per durare nel tempo, in quanto si sfalda facilmente.
(Costruire statue in arenaria per durare nel tempo, pare illogico).

Le statue di mont’e prama pare non siano in grado di sopportare il loro peso.
(Se così fosse, non sarebbero costruite per stare in piedi).

Il bronzo è molto usato dagli scultori per le loro opere, perché molte leghe di bronzo hanno l'insolita e molto utile proprietà di espandersi lievemente poco prima di solidificare, riempiendo ogni minimo vuoto dello stampo che le contiene. Questo permette, nella scultura finita, di rendere perfettamente ogni minimo dettaglio del lavoro dell'artista.


L'estrazione e la lavorazione di metalli erano pratiche già note in Sardegna nella precedente Età del Rame, (su coddu, 3200 ac, fusione di rame e piombo) ma è nell'Età del Bronzo, che la metallurgia si afferma come autentica risorsa economica e culturale.
I metalli estratti e lavorati in Sardegna erano il rame e il piombo.
Sia il rame sia il piombo venivano trasportati e commercializzati in lingotti

Abbiamo capito più o meno che scolpire le statue di Mont’e Prama in arenaria gessosa, la più fragile e meno duratura, con quel livello di dettaglio, non aveva senso per fare statue che durano nel tempo, contemporaneamente abbiamo ricordato che i Sardi erano maestri indiscussi nella produzione e lavorazione ed esportazione del bronzo..

quindi, invece, ma, se e però..

Come si fa, invece, una statua in bronzo, quelle “cave” come i bronzi di riace, per esempio…?

Le fasi del processo di fusione di una scultura in bronzo sono rimaste praticamente le stesse dall’antichità ai giorni nostri.
L’uomo conosce questo materiale dal 3.500 a.C. circa, inizio dell’ «Età del Bronzo».
E’ ottimo per realizzare opere d’arte, la colata penetra anche le fessure più piccole.

La tecnica di produzione di grandi statue cave è documentata già nella Grecia classica
Il bronzo ha una resistenza e durata ottima.
Ne sono esempio i bronzi di Riace, che hanno resisitito 2000 anni immersi nel mare. ( al contrario dell’arenaria gessosa, invece dura poco, si sfalda, e le statue non stanno in piedi).

e come si fa, una statua in bronzo cava?

Lo scultore realizza un modello della statua con materiali semplici da lavorare, come il gesso o la creta (o l’arenaria gessosa, per esempio, appunto).
Questo modello ha la forma e la dimensione che verrà assunta dalla statua.

in sostanza, si crea un “negativo” in gesso (arenaria gessosa), su cui attraverso l’interposizione di strati di gesso, o gomme, e cera, si ottiene un calco completo dell’originale, all’interno del quale si troverà lo strato sottile di cera che messo in forno, fusa la cera, colato il bronzo ci darà una statua che ricalcherà esattamente la forma iniziale.

Con un altro metodo (metodo del negativo a tasselli), il modello viene plasmato con la creta (o scolpito in arenaria gessosa?) e su di esso poi si applica una forma in gesso a pezzi smontabili ( appunto i tasselli).
Una volta che il gesso si è solidificato i tasselli si staccano, si rimonta il negativo.

La cavità che rimane viene riempita con la terra che costituisce il nucleo della scultura futura (la sopraccitata anima), e si procede più o meno come prima.
Le sculture più grandi venivano realizzate in pezzi, che venivano successivamente uniti a freddo.

niente di trascendentale..
stampo, controstampo, utilizzo di gesso, o refrattario, o forse appunto arenaria gessosa, usata talquale oppure sfarinata, mischiata ad acqua e colata, tutta roba che sappiamo fare, antamila anni fa...

laonde per la cui cosa... l'avete capito, va..

le Giganti di Mont'e Prama non sono Statue, ma...

Mi sembra quindi sia con un metodo, che con l’altro, o forse entrambi, o con qualche altro metodo andato perso, di poter ipotizzare archeo logicamente che le cosiddette statue di Mont’e Prama,
lungi dall’essere statue in se,
la qualcosa appare illogica per sforzo realizzativo correlato alla durata ipotizzabile della presunta statua e dell'impegno applicato,

possono invece ben più facilmente, ed archeo logicamente plausibilmente,
essere invece degli stampi in materiale in questo caso giustamente friabile e gessoso,
per la successiva produzione di statuaria gigante in bronzo

utilizzando la tecnica perfettamente conosciuta e padroneggiata della cera persa, per realizzare statue in bronzo cavo, leggere, stabili, e potenzialmente indistruttibili,
esattamente come le più piccole copie realizzate anch'esse in bronzo e non in “sabbia dura”.

e infatti giunte, poche ma perfette, affascinanti e intatte,
fino ai giorni nostri.

e ve le immaginate, le statue, quelle si, alte fino a 3 metri,
in Bronzo lucido, color dell'oro, scintillante al Sole...

che facce di Bronzo, sti Sardi..

e mapperò...
Che Spettacolo!!!



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come sempre,
"condividere libera mente"

"Janas, quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia"

CC BY-NC-ND 4.0 marca temporale depositata davide cocco - condivisione libera


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