Il pugnale Sardo ad Elsa Madre
Pubblicato da davide cocco in archeo logica · Venerdì 21 Dic 2018
Tags: pugnale, sardo, elsa, gammata, elsa, madre, janas, dea, madre, sarda, bronzetti, sardi, alfabeto, sardo
Tags: pugnale, sardo, elsa, gammata, elsa, madre, janas, dea, madre, sarda, bronzetti, sardi, alfabeto, sardo
E va bene..
Come si dice da queste parti,
passu passu, piccu piccu, muru muru, cancellettu cancellettu,
andiamo avanti per la nostra strada, cercando per quanto possibile di far emergere aspetti sommersi della Antica Civiltà Sarda, del loro vivere quotidiano, del loro esistere, semplicemente..
Sapete che a me piace molto scovare gli intrecci formati dalle fonti, fonti che viste singolarmente non ci dicono granchè, ma che unite insieme come tessere di un puzzle, compongono figure a prima vista invisibili..
Spesse volte ho dovuto mettere insieme pezzi come di un cristallo in frantumi, ma stavolta avevo davvero poche tessere, dal risultato incerto, finchè non è arrivato un aiuto, una carta jolly, da chi ormai non è più su questa terra, e che sono sicuro avrebbe voluto raccontarci molto di più, di quello che invece ha potuto raccontare.
Proviamo allora a fare insieme questo percorso, e vediamo se Archeologia e Archeo Logica, che spesse volte sembrano immiscibili, questa volta possano trovare il loro emulsionante..
Iniziamo dal mio inizio.
Tutto inizia quando trovai una pietra, al Nuraghe Cuccurada. Nuraghe Arcaico, al centro di un villaggio datato fino al 3.800 ac. naturalmente, in questo caso, si sono inventati che il nuraghe, immenso, è stato costruito al centro dell’insediamento, contro ogni altra situazione in cui si dichiara che “i villaggi sorgono intorno al Nuraghe”.
una pietra con su scritto, in antico alfabeto sardo, “BHL”, “Nato da Hala”. Inizialmente la traduzione mi portava a “YEL”, ovvero il dio EL, o HEL, che però scoprii essere in realtà riferito ad una figura femminile, che chiamai “la Dea Sole”, o “la Dea del Sole”, di cui sintetizzai la scoperta nel video
convinto, ma perplesso, come se qualcosa mancasse. Un calendario solare che parla di una dea , è bellissimo, ma strano, che tutte le religioni vedono il sole come figlio, ma maschio..
le cose mi si chiarirono quando, dalla parte opposta di monte Arci, trovai nel Bau Mendula, altro gigante antichissimo, una “finestra di luce” che rappresentava una Gallina.
Gallina archetipo mondiale della madre protettrice, e sempre presente nell’iconografia Sarda “moderna”, ma di cui si era persa la memoria storica.
Eccola li, splendida splendente, la memoria.
la gallina ripetiamo è archetipo mondiale della Madre protettrice.
Madre Alata, che alternativamente può essere più spesso gallina, ma anche cicogna, oca, pavone, cigno, colomba..
La scritta “B\YEL” acquista quindi diverso significato, facendo un passo indietro, e ipotizzando che le prime vocali fossero le “A”, e non le “E”. B\Yel, nato dalla dea Sole, si tramuta automaticamente in “B\HALA”, ovvero “(Il Sole), figlio della Dea Madre Alata”.
Al Sole, maschio o femmina che sia, viene attribuita l’ascendenza. Figlio\a della Dea Madre Alata, Madre Primigenia, raffigurata fino all’iconografia Cristiana, col Gesù\Sole in braccio alla Madre, Maria.
Successivamente, in tutta la serie di articoli dedicati alle Janas, le antiche donne sarde, abbiamo visto come le evidenze ci portano a dedurre che esse fossero depositarie della conoscenza, ricevuta dalla Madre, e collegate con il mondo oltre, ovvero in grado ancora di essere partecipi dell’Uno, il luogo non luogo, l’essere non essere, la Fonte della vita e della Conoscenza, La Madre di tutte le Madri.
Abbiamo visto in diversi articoli come loro operassero nelle Domus de Janans, le Case Ospedale, che conoscessero all’uopo i segreti delle erbe, del suono, del magnetismo, dei veleni e delle droghe, come fossero protagoniste delle cosiddette “Eracliadi”, e come girassero in lungo e in largo il mondo, col ruolo di tutrici dei popoli, insegnando le regole del vivere civile, e abbiamo supposto anche che da loro abbia avuto inizio il servizio di leva, la Naja.
Insomma, la presenza della Madre Alata, la Madre protettrice, era ed è sempre presente.
Anche sulle navi, la ritroviamo sempre.
La Gallinella (secondo me) o la Colomba (secondo tutti gli altri…) in cima all’albero maestro delle navi sarde, ne testimonia la presenza importante. Tutto l’equipaggio e la nave stessa, erano affidate alla protezione della Madre Alata, colomba o gallina poco importa, che lo teneva sotto di se,
come appunto chioccia che cova scalda e protegge le sue uova.
E anche questo arriva fino all’iconografia Cristiana, in cui Cristo stesso definisce se stesso “Chioccia”, quindi figlio della Madre, ma Madre a sua volta..
Ed è a questo punto, che mi sono imbattuto in un particolare che normalmente sfugge.
Il pugnale ad Elsa Gammata.
Il pugnale ad elsa gammata contrariamente a ciò che si pensa, non ha origine coi bronzetti.
la versione più antica è infatti stata ritrovata in un concio sull’altopiano di Giorrè, in un bassorilievo affiancato da un'altra immagine che nessuno ha ancora capito cosa rappresenti,
ma parrebbe rappresentare secondo me un bastone a forcella, spesso impugnato da “bronzetti “ dotati anche di pugnale ad elsa gammata.
Ma in questo momento importante è asseverare che l’origine del pugnale ad elsa gammata risale a molto prima quantomeno della datazione ufficiale attribuita ai bronzetti..
Infatti seppur inserito nel contesto del bronzo medio, quel concio appare decisamente più antico. Sicuramente comunque più antico dei bronzetti stessi..
Ma la forcella io già l’avevo vista, l’abbiamo vista tutti nelle domus de janas, ce l’hanno raccontata come protome taurina, tanto per soddisfare le esigenze testosteroniche di diversi archeologi, evidentemente, perché invece a me è sembrata, in un caso particolare in modo davvero evidente, collegata proprio alle ali della Dea Madre..
qui mi è sorto un problemino, però.. perché la forcella, con la sommità “alata” era estremamente assimilabile all’albero delle navi sarde con la colomba in cima, ma la colomba in altre rappresentazioni era molto simile all’elsa del pugnale ad elsa gammata.
Era per me evidente che a questo punto il pugnale ad “Elsa Gammata”, altro non fosse in realtà che un pugnale ad “Elsa Alata”. Un simbolo di appartenenza, probabilmente, o di protezione. Un po' come , ancora, viene oggi rappresentato dal crocifisso che si porta al collo.
Un simbolo di protezione, e un simbolo di appartenenza insieme, che chi lo porta comunica “io sono Cristiano, e Cristo mi protegge”.
Cristo che si definiva Chioccia… e che il suo simbolo era un Pesce.. Guardatelo quel pugnale sulla roccia (o spada, nella roccia.. ? mah..) non somiglia tantissimo anche ad un pesce, uno squalo, per esempio.. o un tonno, un delfino, e se fosse una balena, o un orca?
anche in almeno un altro bronzetto, questa similitudine è davvero impressionante, ma i pesci meriteranno un trattamento a parte, che sono una presenza sorprendente, nell’iconografia sarda antica..
Dicevo, che mi sono distratto..
Pugnale ad Elsa Alata.
Protezione, riconoscimento, forse status.
E fin qui, l’archeo logica mi assiste.
Una bella narrazione, di cui io sono ovviamente convinto.
La similitudine tra l’elsa del pugnale e le colombe riprodotte nei bronzetti , è troppo evidente, per essere un caso..
e la forma stessa degli scafi, riprende la sagoma delle “figure di uccelli” riprodotte coi bronzetti.. eccezzziunale veramente!
la Madre Alata, la Chioccia Protettrice, era una presenza costante, nella vita dell’antica civiltà sarda…
Potevo già essere soddisfatto.
Però poi ..
Poi cercando tra le immagini per verificare che dessero o meno conferma alla mia tesi, mi sono imbattuto nella dichiarazione di un archeologo che già altre volte ha dato da intendere che ne sapeva più di quello che ha potuto raccontare.
Un archeologo osannato dall’ufficialità e criticato da molti ricercatori indipendenti, ma che in diverse occasioni ho avuto sentore di dover rivalutare..
scrive egli: “l’elsa…(omiss)…. a profilo ricurvo terminante in una leggera prominenza a becco che, insieme al taglio dell’elemento verticale (simulante un collo con piccola testa) e allo schema retto-curvilineo dell’elemento orizzontale (che potrebbe stilizzare il corpo di un uccello ristretto verso la coda), parrebbe suggerire l’immagine sunteggiata di una Colomba;”
… Colomba, scritto maiuscolo, nel testo originale. …Maiuscolo…
“Sculture della Sardegna Nuragica”, Giovanni Lilliu.
"Wow, Lilliu la pensa come me" !!!" ho esclamato..
poi no, vabbè, che ne sa, lui, di me... però, sono due righe fra migliaia di pagine che ha scritto.. è sato bello, trovarle, devo dirvi la verità..
Casomai ci fosse bisogno di presentazione, Lilliu è “maestro riconosciuto della paleoetnologia sarda, ed uno dei massimi esponenti della archeologia europea”(Alberto Moravetti).
Per molti, Lilliu è “L’Archeologia Sarda”.
Bene, L’elsa del pugnale, secondo Lilliu, ha una prominenza a becco, simula un piccolo collo e una testa, potrebbe stilizzare il corpo di un uccello, nello specifico una Colomba. Colomba scritto Maiuscolo…
Perché forse Lui (scritto maiuscolo, da me, stavolta…), forse lo sapeva, allora, cosa rappresentava, l’elsa del pugnale Sardo, ma se l’avesse detto esplicitamente, avrebbe forse corso il rischio di essere ostracizzato anche lui, e non avrebbe potuto scrivere tutto ciò che ha scritto ...
o forse no, forse è solo un errore di battitura, il maiuscolo..
ma il resto no. Non è un errore..
anche Lilliu, aveva dichiaratamente visto nell’elsa del pugnale sardo la stilizzazione di un uccello, una Colomba..
Possiamo quindi alfine unire due tessere, Archeologica e Archeo Logica, e credo con un sardonico sorriso di compiacimento del proff. Lilliu, ricomporre l’immagine intera,
e permetterci di ribatezzare il “Pugnale ad Elsa Gammata”, col suo vero nome,
“Il PUGNALE ad ELSA MADRE”
Ehh.. Già. Pugnale ad Elsa Madre.. MI sento meglio, adesso..
Ma possiamo dire ancora una piccola cosa, di questo oggetto meraviglioso..
La parte posteriore del manico, l’impugnatura, in Antico Alfabeto Sardo, visivamente separata dal resto del pugnale, rappresenta una “B”.
B, col significato di “Nato da” .
La parte visibile del pugnale, quella che sporge dal fodero, quella visibile luccicante da lontano,
significa quindi “Nato dalla Dea Madre Alata”.
Una Colomba, Maiuscola.
Nome proprio di Dea.
Questo il messaggio che arrivava a chi si trovava di fronte un Sardo col pugnale sul petto.
Un messaggio di appartenenza, e protezione, ma anche un messaggio di missione.
Chè chi portava quel simbolo, era una Figlia della Dea, una Bithia, Una Vithia, una Fizza de Hala,
una tutrice dei popoli. Veniva in pace. Davvero, a quei tempi..
e chi la incontrava, sapeva, di poter fare affidamento su di lei,
sapeva di avere di fronte una persona su cui poter contare..
E il “Pugnale ad Elsa Madre”, portato sul petto,
crocefisso ante litteram, ma anche grado navale ante litteram, insieme al Bastone Alato,
lo certificava.
ps.
"gammata", che se io lo riporto indietro, poteva essere "hammata".
ovvero "amma/ta" = "così è la madre".. e così forse la lettera greca sappiamo dove ha preso il nome..
pps.
se il pugnale lo associamo all'iconografia della Vergine Addolorata, ci fa comprendere meglio il passaggio da "pugnale" a "crocefisso".. col tempo il pugnale divennero in alcuni casi sette pugnali, ma in origine era uno, e proprio al posto giusto...
ppps.
che inoltre ci mostra come il portatore di pugnale, con tutta probabilità, fosse di genere femminile.. e se Maria è Mare, il pugnale, le Vitzas, e il Mare, fossero una triade difficilmente scindibile. Madre, Figlia, e Acqua di Mare. Amuin!
pppps.
anche se alcuni ne sono convinti,
dubito che lo usassero per qualunque tipo di sacrificio..
nelle religioni della dea madre, i sacrifici non erano previsti, addirittura era diffuso il vegetarianesimo,
e un pugnale dedicato alla dea Madre,
è difficile che fosse usato per sacrifici.
difficile proprio che fosse usato per uccidere...
ppppps.
"Il Toro, è una Bufala..."
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